Cresce il numero di coloro che ritengono, a ragione, l'utulizzo di risorse agricole alimentari per la produzione di ecocarburanti una vera jattura.
Abbiamo sentito anche l'ex Ministro Zaia, in più occasioni, prendere nettamente posizione contraria definendo tale scelta "eticamente inaccettabile".
Anche I Gre delle Marche, si associano alla richiesta di una moratoria europea sulla trasformazione di cibo in benzina.
La fame nel mondo ha già molte, troppe cause difficilmente contrastabili, proprio non si sentiva il bisogno di aggiungerne un'altra altrettato "forte" ma soprattutto direttamente responsabile dell'aumento dei prezzi di prodotti agrigoli.
I dati diffusi dalla Banca Mondiale sono drammaticamente eloquenti: in un anno il numero delle persone che patiscono la fame, realmente, è aumentato di oltre centocinquanta milioni, arrivando a superare il miliardo. (dato al 2009)
Siamo sicuramente d'accordo sulla necessità di utilizzare fonti di energia meno inquinanti e "rinnovabili" ma se ciò contribuisce da un lato all'impiego di risorse anch'esse ecologicamente importanti (ad esempio l'acqua) nonché all'utilizzo di sostanze inquinanti ( fertilizzanti ) e dall'altro all'aumento sensibile del prezzo delle materie prime ed ad aumentare il numero delle persone in difficoltà alimentari, allora ci poniamo la domanda: ne vale davvero la pena?
D'acchito risponderemmo di no e, riflettendoci bene tale posizione tende a radicalizzarsi.
La richiesta sempre maggiore di biocarburanti a causa delle positive ricadute sull'ambiente ha generato un cambio dell'equilibrio nella produzione di alimenti.
Negli Usa, oltre il trenta per cento del mais coltivato viene trasformato in etanolo e, nel mentre, i prezzi dei generi alimentari lievitano - nel biennio 2006/2008 - dell'ottantatre per cento.
Con la materia prima impiegata per la produzione di cento litri di etanolo, poco meno di tre quintali di mais, si potrebbe sfamare una persona adulta per un intero anno o, per lo stesso periodo, ben due bambini.
Molto efficace l'opera di sensibilizzazione svolta, a Milano, dall'associazione ActionAid che ha installato in piazza Cadorna, un finto distributore di biocarburanti promettendo di fornire gratis una tanica della "nuova benzina FAME" alle prime 100 persone che si fossero presentate ed a tutti gli altri "una speciale tanica con dentro alcune sorprese e consigli... " per spiegare che "produrre biocarburanti significa trasformare il cibo in benzina e non risolve il problema dell'inquinamento ambientale".