Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.
A proposito della vicenda che ha visto il Presidente la regione Marche imporre - a quanto dice il suo Assessore all'Ambiente - una delibera a dir poco inopportuna (sempre secondo l'Assessore Marco Amagliani) abbiamo già espresso il nostro parere nel post di ieri. Oggi, invece, riproporremmo il testo integrale a firma del dottor Amagliani in cui rivendica, giustamente, che gli venga riconosciuta la coerenza nella dichiarazione di voto contraria. Del resto non poteva essere altrimenti ma il punto, a nostro avviso, è un altro: come può passare senza conseguenze una così netta divergenza di opinioni e di azioni ?
D'accordo, le elezioni regionali sono più che prossime però un minimo di coerenza politica, non ambientalista, sarebbe lecito aspettarsela. Altrimenti la politica è sì l'arte del fare ma anche del disfare.
Non crede, Assessore?
MGC
"La delibera adottata l'altro ieri dalla giunta regionale su proposta del Presidente Spacca con la quale viene abrogata la mia precedente proposta del 9 novembre sulla riperimetrazione dei siti sic e ZPS di Rete Natura 2000 in Provincia di Pesaro-Urbino, stabilisce nuove indicazioni, secondo me non conformi alla normativa vigente in materia, e per questo ha registrato il mio voto contrario.
La deliberazione approvata ieri dalla giunta comporta una profonda modificazione della geografia dei Siti Natura 2000 della Provincia di Pesaro e Urbino, pertanto ritengo che un mio voto favorevole avrebbe messo a dura prova la mia coscienza oltre a derogare al principio di coerenza che mi guida da quando ho assunto la delega all’Ambiente.
Il tema dell’aggiornamento dei perimetri dei siti Natura 2000 discende, da un lato, dalla norma statale che reca attuazione della Direttiva “Habitat”, dall’altro dalla legge regionale n. 6/2007, che disciplina alcuni aspetti e funzioni della rete Natura 2000 nelle Marche. Va ricordato anche in questa sede, che i confini dei siti Natura 2000 si possono modificare, ma tali modifiche devono essere dettagliatamente motivate indicando chiaramente, per ognuna delle parti di territorio da escludere, che esse non sono o non erano all’epoca dell’individuazione del sito interessate dalla presenza di habitat o di specie di interesse comunitario.
Il complesso lavoro tecnico che ha portato alla proposta di riperimetrazione, il cui primo risultato è stato oggetto della deliberazione del 9 novembre 2009, ora revocata, ha seguito nella sostanza i criteri dettati dalla Commissione europea e dal Ministero dell’Ambiente. Questo è stato il metodo d’interpretazione delle previsioni della citata legge regionale, mentre ora con tale nuovo atto si produrrà uno stravolgimento generale: individuazione di nuovi siti, profonda correzione dei perimetri di taluni, cancellazione totale di altri. E’ quindi un’operazione ingiustificata alla luce della reale vincolistica cui è sottoposto il territorio di Natura 2000 nelle Marche, un’azione destinata a non avere seguito, perché non rispondente ai criteri accettati dall’Unione europea.
Con la Provincia di Pesaro-Urbino, non più tardi del 14 ottobre, si era tentato di condividere un percorso, rappresentato proprio dalla deliberazione ora revocata, mentre il nuovo atto, in sostanza, accoglie pedissequamente il piano presentato dalla Provincia. Invece, i presupposti della condivisione di alcuni passaggi erano altri. L’iter da seguire, quello che avrebbe portato ad una legittima e approvabile revisione dei siti, era chiaro e si basava su quattro punti: innanzitutto l’individuazione di confini certi (limiti fisici e amministrativi) su carta tecnica regionale 1:10.000, con esclusione delle aree urbanizzate fin dal 1997 (data di istituzione dei siti) quali il centro di Pesaro, alcune aree di Urbino e di altri Comuni; una migliore definizione della Rete Natura 2000 già esistente ed accolta dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del Mare e dalla Commissione europea, evitando qualsiasi procedura di infrazione oltre la possibilità a breve termine di attivare risorse comunitarie. Questo primo punto è stato oggetto della deliberazione del 9 novembre, oggi abrogata. Si trattava poi di aprire contestualmente una seconda fase di concertazione e di verifica della ”Proposta di sostanziale modificazione dei perimetri attuali”, prodotta dalla Provincia di Pesaro e Urbino, che inevitabilmente avrebbe previsto un periodo di approfondimento tecnico-scientifico con il coinvolgimento del Ministero Ambiente e della Commissione europea interessati durante il suo iter, onde evitare rischi di infrazione comunitaria. Al terzo punto, andava confermato nelle Linee Guida regionali per i procedimenti di Valutazione d’Incidenza, un sistema di esclusione-semplificazione di molti interventi di trasformazione edilizia e simili. Infine era stata condivisa, anche la necessità di un’ incisiva campagna di informazione sulla errata percezione a livello locale di un sistema di vincoli e di complicazioni operative soprattutto per il mondo agricolo e venatorio, che di fatto non esistono. Questo era, secondo me, il percorso da seguire al fine di condurre un’operazione efficace e soprattutto corretta dal punto di vista normativo, secondo quanto prescrivono le autorità europee. Ma la coerenza e la correttezza amministrativa sono concetti evidentemente obsoleti e molto relativi, al contrario una modalità politica sempre più intesa come ”l’arte del possibile” se non vero e proprio trasformismo, il cui unico scopo è accaparrarsi un consenso purchessia, corrispondono ad un modo nuovo di far politica che non m’appartiene."
Marco Amagliani
Assessore all’Ambiente della Regione Marche
Tratta dalla bacheca di Facebook all'account dell'Assessore Amagliani
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